Ansia di Tratto

 

Con la definizione di ANSIA DI TRATTO ci si riferisce, invece, alla condizione di un soggetto che è affetto da una condizione costante, che possiamo definire con il termine di TRATTO PSICOLOGICO, dove l’ansia è presente in modo strutturale. Per meglio comprendere le caratteristiche dell’ANSIA DI TRATTO, possiamo riprendere l’esempio usato in precedenza, dove un soggetto viene svegliato improvvisamente da una telefonata. In una situazione di questo tipo, un soggetto affetto da ANSIA DI TRATTO, quando viene svegliato improvvisamente dallo squillo di un telefono è probabile che manifesti, inizialmente, le stesse caratteristiche di attivazione in termini d’intensità, analoghe a quelle di un soggetto affetto da ANSIA DI STATO.
 
Le differenze appaiono, tuttavia, subito dopo la fase di attivazione iniziale. Mentre in un soggetto normale, L’ANSIA DI STATO si manifesta con la capacità di riaddormentarsi in tempi da lui considerati adeguati, in un soggetto affetto, invece, da un DISTURBO d’ANSIA DI TRATTO le cose potrebbero svolgersi in modo molto diverso. E’ probabile che in tale soggetto si manifesti una notevole difficoltà nel potersi riaddormentare in tempi ritenuti da lui adeguati, per il fatto che, dopo l’attivazione iniziale causata dal risveglio improvviso, i suoi parametri neuro-psico-fisiologici non si attenuino progressivamente, ma restino a valori talmente alti da procurargli la difficoltà del potersi riaddormentare in tempi adeguati.
 
La vera disfunzione non è legata, tuttavia, al fatto che nel soggetto i livelli di ansia si protraggano per alcuni minuti ritardandogli la possibilità di riaddormentarsi subito! Questa incapacità di recuperare lo stato di calma in tempi brevi si presenta purtroppo, per chi è affetto da un DISTURBO D’ANSIA DI TRATTO, anche nella vita quotidiana dove il susseguirsi dei vari stimoli ansiogeni è una cosa molto frequente. Il nocciolo  della disfunzione è riconducibile ai tempi per recuperare lo stato di calma dopo uno stressor: non sono sufficienti, perché lo stimolo successivo produce il così detto EFFETTO ACCUMULO DELL’ANSIA, con conseguenze sul piano fisico e psicologico, spesso, di entità non trascurabile.
 
Lo PSICOTERAPEUTA COGNITIVO COMPORTAMENTALE è in grado, tuttavia, di effettuare una diagnosi sulla presenza, o meno, di un DISTURBO d’ANSIA DI STATO o di un DISTURBO D’ANSIA DI TRATTO avvalendosi di una procedura di tipo obiettivo: attraverso l’uso del BIOFEEDBACK, nel corso del così detto PROFILO PSICOFISIOLOGICO. (VEDERE APPROFONDIMENTI SPECIFICI).

 

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