Riconoscere l'ansia

 

Prima di addentrarci nella descrizione dei vari sintomi che caratterizzano I DISTURBI D’ANSIA e delle tecniche specifiche che utilizza uno PSICOTERAPEUTA COGNITIVO COMPORTAMENTALE per fronteggiarli, appare utile fornire alcuni criteri che consentano di definire proprio il concetto di ANSIA e quando questa diviene fonte di preoccupazione.
E’ bene chiarire che quella condizione, definita nell’immaginario collettivo con la parola “ANSIA”, non si caratterizza per uno stato facilmente definibile con uno suo inizio e con la sua fine. Si tratta di una condizione, che senza una soluzione di continuità varia tra, il sonno più profondo e gli stati più estremi di allarme. Il termine che meglio descrive tale condizione è tuttavia quello di ATTIVAZIONE NEURO-PSICO-FISIOLOGICA, meglio conosciuto in lingua inglese con il termine AROUSAL. Tali livelli riguardano tutti i parametri che descrivono le caratteristiche dell’essere umano: la componente MOTORIO-VERBALE, quella EMOZIONALE-FISIOLOGICA e quella COGNITIVA. Durante le condizioni di sonno i livelli di attivazione sono presenti, tuttavia essi hanno livelli minimi: l’entità dei movimenti è ridotta, come lo è anche la frequenza cardiaca e il numero degli atti respiratori. Con la fase di risveglio tutti questi parametri divengono progressivamente più elevati, in modo proporzionale a come il soggetto si trova a vivere gli eventi esterni. Quando questa attivazione può, tuttavia, essere definita ansia? La risposta è legata alla valutazione soggettiva che ogni essere umano fornisce agli accadimenti che vive e, a questo punto può essere utile introdurre due elementi che possono caratterizzare l’ANSIA: L’ANSIA DI STATO e L’ANSIA DI TRATTO.
 
 

 

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